Negli ultimi anni l’Italia ha avviato un percorso di rinnovamento volto a valorizzare il patrimonio immobiliare esistente , riducendo il consumo di suolo e promuovendo uno sviluppo più sostenibile. In questo scenario, strumenti come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), gli incentivi fiscali per la riqualificazione edilizia e alcune riforme normative hanno reso più accessibile l’investimento in immobili da rigenerare, anche acquistati all’asta.

Il PNRR e i fondi per la rigenerazione urbana

Il PNRR rappresenta un pilastro fondamentale di questa strategia. All’interno della Missione 5 sono stati stanziati circa 2 miliardi di euro per finanziare interventi di rigenerazione urbana destinati ai Comuni con oltre 15.000 abitanti. I progetti selezionati mirano a migliorare la qualità dell’abitare, ridurre le situazioni di degrado sociale, aumentare il decoro urbano e favorire l’inclusione attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente. I Comuni possono attivare partenariati e coinvolgere anche soggetti privati, generando opportunità anche per chi acquista immobili all’asta.

Le agevolazioni fiscali ancora attive nel 2025

Accanto ai fondi pubblici, il sistema fiscale italiano continua a offrire incentivi per chi effettua lavori di ristrutturazione e miglioramento energetico. Nel 2025 sono confermate la detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie fino a un massimo di 96.000 euro per unità abitativa, così come l’ecobonus e il sismabonus, anch’essi con detrazioni al 50% per interventi su prime case. Per le seconde abitazioni, le percentuali scendono leggermente, ma restano comunque significative per ridurre i costi dell’investimento. Queste agevolazioni sono valide anche per immobili acquistati tramite asta giudiziaria, purché si tratti di abitazioni e siano rispettati i requisiti previsti.

Normative semplificate per iniziare i lavori

Dal punto di vista normativo , la situazione è oggi più favorevole anche grazie al Decreto Semplificazioni (D.L. 76/2020, convertito in Legge 120/2020), che ha reso più rapidi e snelli gli iter per l’avvio dei lavori edilizi. In molti casi, per avviare interventi di recupero è sufficiente presentare una CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) o una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), strumenti che hanno ridotto in modo significativo i tempi e la burocrazia, specialmente per lavori su immobili esistenti.

Opportunità anche per privati e famiglie

Questi strumenti, combinati tra loro, rendono oggi più che mai concreta la possibilità di rigenerare un immobile anche per piccoli investitori, famiglie o giovani che desiderano costruire un progetto abitativo o professionale nel lungo periodo. Per chi vuole esplorare queste opportunità, portali come Astalegale.net rappresentano una risorsa preziosa: ogni giorno vengono pubblicati nuovi annunci di immobili all’asta, molti dei quali si prestano perfettamente a interventi di riuso e riqualificazione. Grazie a strumenti di ricerca avanzata, è possibile selezionare immobili per zona, prezzo o destinazione d’uso, consultare documentazione tecnica e pianificare con consapevolezza ogni fase dell’acquisto.